Un articolo del Corriere della Sera, 30 novembre 2023,
La stimolazione del linguaggio attraverso la voce materna nelle fasi prenatali produce cambiamenti nell’attività neuronale utili all’elaborazione delle abilità linguistiche
I bambini imparano il linguaggio molto velocemente, molto più velocemente degli adulti. Hanno bisogno solo di pochi mesi per iniziare a comprendere le parole di base e ad un anno iniziano già ad articolare le parole da soli. Gli scienziati hanno ipotizzato che l’acquisizione del linguaggio inizi prima della nascita perché a sei o sette mesi di gestazione il feto può già sentire e i neonati sembrano preferire la voce della madre rispetto ad altre voci femminili. Una ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances ha indagato questo tema e suggerisce che la stimolazione del linguaggio nelle fasi prenatali attraverso la voce della madre produce cambiamenti nell’attività neurale del bambino che contribuiscono all’apprendimento del linguaggio dei neonati: da prima della nascita, il cervello del bambino comincia a modellarsi.
Come cambia il cervello dei neonati
Nelle fasi finali della gravidanza, il feto può sentire i suoni provenienti dall’esterno, ma le frequenze sono attenuate dall’utero che fa da filtro: i suoni più acuti sono soppressi e al feto arrivano solo la melodia e il ritmo della parola. E sembra proprio che i piccoli preferiscano la voce della madre e che i loro cervelli entrino in sintonia con la lingua parlata dalla mamma. Un team di ricercatori del Centro di Neuroscienze dell’Università di Padova ha voluto indagare proprio questo aspetto e ha osservato cambiamenti specifici nell’area cerebrale dei neonati quando erano esposti al linguaggio parlato dalla madre, suggerendo che il loro cervello è già in sintonia con la lingua parlata dalla madre. «Questi risultati forniscono una prova più convincente del fatto che l’esperienza linguistica modella l’organizzazione funzionale del cervello infantile, anche prima della nascita» scrivono i ricercatori.
Il meccanismo di apprendimento
«Non era ancora chiaro quanto i bambini imparassero dall’esperienza prenatale» ammette l’autrice principale dello studio, Judit Gervain. «Studi precedenti hanno dimostrato che questa esperienza prenatale filtrata dai tessuti materni modella efficacemente la capacità dei bambini di percepire la parola e i meccanismi cerebrali legati al linguaggio. La novità del nostro studio è che mostriamo l’apprendimento mentre si sviluppa. Abbiamo scoperto che l’attività del cervello del neonato si modifica in tempo reale, anche diversi minuti dopo aver ascoltato il discorso nella lingua madre, cioè la lingua ascoltata prima della nascita».
L’esperimento
I ricercatori hanno analizzato, attraverso l’encefalografia, l’attività neuronale di 33 neonati di madri francofone. Hanno posizionato dei cappucci con una dozzina di elettrodi situati vicino alle aree del cervello associate alla percezione uditiva e del linguaggio e ne hanno monitorato l’attività. «Abbiamo prima misurato l’attività in stato di riposo per tre minuti. I bambini hanno poi ascoltato il discorso in tre lingue diverse: francese, spagnolo e inglese in blocchi di sette minuti. Infine, l’attività in stato di riposo è stata nuovamente misurata per tre minuti», spiegano gli autori. Gli stimoli vocali erano registrazioni con frasi, con la tipica cadenza che si utilizza con i bambini, tradotte nelle tre lingue della storia «Riccioli d’oro» e «I tre orsi» .
I ricercatori hanno notato qualcosa di diverso quando l’audio francese è stato riprodotto per ultimo. Sono state osservate correlazioni temporali a lungo raggio, che sono onde cerebrali legate al modo in cui percepiamo ed elaboriamo il parlato. Ciò suggerisce, secondo gli autori, che subito dopo la nascita siamo già in grado di riconoscere e assorbire il linguaggio che abbiamo sentito nel grembo materno e questo è segno di apprendimento. L’esperienza del linguaggio nelle fasi prenatali può quindi cominciare a modellare il cervello e contribuire all’apprendimento. «I risultati mostrano che per il francese, la lingua ascoltata prima della nascita, ma non per due lingue sconosciute, l’attività cerebrale mostra più “memoria”. Ciò dimostra l’apprendimento della lingua ascoltata prima della nascita» aggiunge Gervain. Inoltre, il team ha scoperto che queste oscillazioni cerebrali, attivate dal francese, avevano una frequenza particolare associata ai ritmi naturali del linguaggio. Siamo pronti per iniziare a imparare a parlare , a quanto pare, anche quando abbiamo solo pochi giorni e l’apprendimento sembra iniziare prima della nascita.