Entrare nel mondo delle impronte di nascita significa poter ripercorrere il nostro arrivo sulla terra e dare un senso nuovo ad ogni cosa che ci è successa.  E’ possibile, attraverso questo strumento,  riscrivere tutta la nostra esistenza e vivere una vita più piena e rispettosa della nostra essenza più profonda, spesso talmente profonda da non esserne nemmeno consapevoli.

Per impronte di nascita si intendono tutte le informazioni che riceviamo durante “I mille giorni d’oro”, una finestra temporale che comprende i 9 mesi del preconcepimento, i 9 mesi della gestazione, e i 9 mesi dopo la nascita.

Questi 27 mesi sono un tempo prezioso e delicato per la formazione dell’esistenza di un essere umano, sotto tutti i punti di vista; proprio per questo motivo, è dovere di una civiltà evoluta prendersene cura con il giusto rispetto e la meritata attenzione.
Ritengo pertanto fondamentale diffondere il più possibile le conoscenze che ho appreso, attraverso anni di studio e di pratica,  in merito alle conseguenze sfavorevoli di una accoglienza non rispettosa e poco consapevole di una nuova vita.
In questo breve scritto desidero ripercorrere  i momenti più impregnanti, pertanto più delicati, dei 27 mesi che stiamo considerando in modo di poter vivere al meglio l’arrivo di un figlio  e  di portare consapevolezza circa alcune modalità di agire che portiamo avanti inconsapevolmente una volta diventati adulti. Queste modalità  si sono appunto radicate in noi in quei mesi delicati di cui non abbiamo memoria narrativa ma restano scritte nelle pieghe del nostro corpo.
L’articolo quindi può essere letto con gli occhi dei futuri o neo genitori desiderosi di affrontare al meglio i primi istanti del loro bambino, o con gli occhi dell’adulto che desidera comprendere maggiormente aspetti di se stesso troppo spesso trascurati.
Partiamo dal prima del prima, ovvero dal preconcepimento in cui il nostro tempo sulla terra ancora in effetti sembra non essere iniziato per quanto, a livello di coscienza, siamo già presenti in un altrove non visibile. Esistiamo inoltre in quanto cellule negli organi sessuali dei nostri genitori; lo spermatozoo  e l’ovocita sono presenti con tutte le loro informazioni prima della loro fusione e quindi dell’inizio effettivo della nostra vita.
Non possiamo non considerare questo aspetto, dato che queste cellule sono letteralmente in noi, o meglio noi siamo il derivato della loro unione. Queste cellule hanno già una loro coscienza, magari diversa da quella che siamo soliti considerare, ma pur sempre coscienza. Inoltre, possiedono delle loro memorie che diventano parte di noi. Come genitori dovremmo pertanto occuparci delle nostre memorie e lavorare costantemente su noi stessi per evitare di trasmettere ai nostri figli aspetti disarmonici della nostra esistenza e di quella di chi ci ha preceduti. Da un punto di vista epigenetico dovremmo anche avere cura di molti aspetti quali alimentazione, stile di vita, livelli di intossicazione, tipi di pensieri, relazioni che intrecciamo, parole che usiamo, ambienti che frequentiamo . Tutto questo contribuisce allo stato di salute del figlio che verrà; è quindi  nostro dovere prenderci cura di tutti questi aspetti.
Il momento del concepimento è l’inizio del nostro tempo in questa dimensione terrena. Siamo soliti considerare l’inizio della vita di un essere umano dal momento della nascita; in realtà, il tempo per noi inizia al concepimento. Se ci pensate da quel momento si inizia a contare, cioè ad usare il tempo: quante settimane ha? Quante settimane mancano?
Il modo in cui avviene il concepimento è un’impronta che condiziona tutta la vita dell’essere umano.  La sessualità, soprattutto a fini riproduttivi, andrebbe vissuta con sacralità e consapevolezza. In quel momento sono in gioco molte energie creative che vanno veicolate nella giusta direzione. Se poi vogliamo generare una nuova vita dovremmo predisporci ad una amorevole accoglienza fin da subito se desideriamo che quell’anima, che si sta incarnando, si senta desiderata e accolta e l’adulto che sarà potrà  stare al mondo con piacere, sentendosi accolto e completo.
Un altro momento altamente pregnante è quello della scoperta della gravidanza, soprattutto da parte della madre. Se c’è un rifiuto della creatura che si sta formando, questa lo avvertirà completamente e avrà conseguenze su tutta la sua  vita futura; può darsi che l’adulto si sentirà sempre sbagliato e farà di tutto per essere accolto. Se invece c’è una accoglienza gioiosa al nuovo arrivo, il bambino prima e l’adulto poi, si sentirà ben voluto e si muoverà più facilmente nella vita.
Tutta la gestazione è un momento molto importante per lo sviluppo del bambino, sotto tutti i punti di vista. In questo periodo è soprattutto la madre a doversi occupare di se stessa per garantire una gestazione serena e appagante per il bimbo. E’ importante che la donna si prenda quotidianamente del tempo per connettersi all’anima che ha accolto in sé e farle sentire tutto l’amore con cui la riceve nel suo grembo. La donna, grazie al supporto del compagno, durante questi 9 mesi dovrà rispettare i propri tempi, i propri bisogni, la trasformazione del proprio corpo. E’ fondamentale anche la relazione tra i futuri genitori: come si parlano, che parole si dicono, che toni usano. Tutto quello che sentono, vivono, dicono e pensano viene costantemente avvertito dal figlio in pancia. Prendersi cura dello spazio interiore degli adulti è importante tanto, se non di più, della cura messa nella preparazione dello spazio fisico che accoglierà il bambino una volta nato.
La nascita è poi un momento estremamente delicato che crea delle impronte molto forti: come nasci, può dire molto di chi sei.
La nascita ideale è quella fisiologica, possibilmente in casa, in cui la vita si fa canale attraverso la donna senza alcuna interferenza. La nascita è sempre una storia a 3: la madre, il figlio e la vita. Più questa condizione viene rispettata, più il parto potrà essere guidato da una saggezza profonda del femminile e potrà avvenire nella maniera più semplice possibile.
La nascita fisiologica per via vaginale è quella che permette il miglior sviluppo possibile di tutti gli organi e gli apparati corporei, oltre che una sensazione di forza e completezza del bambino e futuro adulto.
Tutte le nascite “supportate” come per esempio quella con forcipe o ventosa, lasceranno nel nascituro,  oltre al dolore fisico, l’impronta di non farcela o di avere bisogno di un supporto esterno per uscire dalle situazioni. Il cesareo infine rappresenta l’apice di questa impronta poiché il neonato viene letteralmente portato fuori dalla pancia, sentendosi così sempre incompleto e bisognoso di aiuto. Quando il cesareo avviene senza nemmeno l’inizio del travaglio, queste sensazioni saranno amplificate e ci saranno delle ripercussioni anche da un punto di vista fisico poiché mancherà completamente il massaggio effettuato normalmente dal canale del parto (che stimola il sistema nervoso collocato lungo l’epidermide) e mancherà il contatto con i batteri del canale vaginale che sviluppano un migliore microbiota intestinale e di conseguenza un sistema immunitario più forte.
Da un punto di vista di Impronte di nascita si considerano anche i primi 9 mesi dopo la nascita poiché in questo periodo il neonato è ancora Uno con la madre; non ha ancora sviluppato il suo sistema immunitario (vive di quello della madre)  e sta ancora completando la sua formazione su tutti i piani.
I primi tempi dovrebbero essere tempi di cura, rispetto e gentilezza per permettere al meglio l’approdo completo dell’anima sulla terra e dar modo anche alla madre di recuperare le sue energie e trovare un nuovo equilibrio insieme al figlio e al compagno.
I mille giorni d’oro sono il tempo più prezioso nella vita di un essere umano e dovrebbero essere vissuti con amore e sacralità. Non sempre è possibile per mancanza di consapevolezza o per motivi contingenti. Partiamo dalla considerazione che tutto è sempre perfetto e che ogni anima sceglie il suo viaggio qui per la sua evoluzione e questo ci può far tirare un sospiro di sollievo. Non ci sono colpevoli e non ci dovrebbe essere giudizio in quanto accaduto.
Tutto è sempre recuperabile in quanto l’essere umano è continuamente plasmabile; quindi, anche se le cose non sono andate perfettamente, possiamo sempre lavorare sulle impronte e riscrivere la nostra storia per accorgerci che alla fine basta solo spostare lo sguardo; cambiando punto di osservazione, cambia anche la realtà. Lavorando oggi sulle Impronte possiamo scrivere una nuova storia e, scrivendo una nuova storia, possiamo creare un nuovo futuro.
C’è solo un ingrediente che può fare tutto questo, ed è l’Amore.
Solo l’amore può accompagnarci alle origini della nostra vita e riscrivere le tracce che continuiamo inconsapevolmente a solcare, per renderci liberi e permettere all’essenza che siamo di manifestarsi al meglio in questa esistenza.
Solo l’Amore può guidarci ad accogliere un’anima che ci ha scelti come genitori togliendo i nostri bisogni personali per lasciare che la vita si manifesti attraverso di noi.
Che la vita possa ricondurci sempre all’Amore che da sempre siamo e per sempre saremo.
Monica Grando 

Monica Grando: Naturopata, doula, Moon Mother, operatrice e formatrice in Impronte di nascita, secondo il metodo da lei creato di armonizzazione e integrazione degli opposti. Autrice di “Alimenti Energetici”, “Amore Quantico” e “Abitare l’Amore” per Anima Edizioni.

Se vuoi ascoltare il Webinar evidenziato nell’immagine dell’articolo puoi andare sul canale Youtube sul canale dell’Associazione Bianca Buchal https://youtu.be/OEA5pU61ly0

L’Associazione Bianca Buchal per la maternità consapevole ringrazia di cuore Monica per la sua disponibilità.

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