Serena, dona all’Associazione Bianca Buchal, e a tutti i lettori, la sua esperienza evolutiva. L’incontro prezioso con l’insegnamento di Bianca e il racconto del parto della sua seconda figlia, nata in casa, con rispetto e amore per mamma e bambina.  Grazie di cuore!

Nell’ anno 2015 ho conseguito la tesi di laurea triennale in Educatore Professionale.

Quella tesi per me è stata una costante ricerca interiore su quale fosse il tema che sentivo più vicino, e nel quale volevo far luce.

Lavoravo da otto anni come educatrice di asilo nido a contatto con i bambini della fascia 0- 3 anni, ogni giorno con passione inarrestabile, ma ascoltandomi ho sentito che il mio focus d’interesse era la gravidanza e il sostegno alla genitorialità. All’ epoca ero madre di una bambina di tre anni, Annachiara, e scrivere su questo tema era una spinta forte a rileggere e approfondire ancora di più tutto il mondo prenatale, postnatale e la triade genitoriale.

A pochi mesi dal conseguimento della mia laurea viene promosso un Corso di Alta Formazione organizzato dall’Università Stranieri di Perugia:

“Educatore Prenatale, per una genitorialità Consapevole “. Sono molto felice di essere rientrata nelle borse di studio, e attratta dal taglio olistico, con focus sull’ Educazione Prenatale mi iscrivo.

Questo corso mi ha cambiato la vita, non solo professionalmente, ma anche spiritualmente.

E’ un esempio aver incontrato lì i preziosi insegnamenti di Bianca Buchal, che mi hanno accompagnata profondamente nell’ avventura della mia seconda gravidanza.

Sono entrata in contatto con molte donne, madri, educatrici, ostetriche, un sostegno alla pari di saggezza e fiducia che mi ha portata, fino alla nascita di Alessia Altea.

Condivido qui di seguito il racconto della sua nascita, certa della sacralità della vita e in particolare ancor di più della sacralità di ogni donna e del suo bambino.

Ho avuto una buona gravidanza seppur contornata da molti esami per una mia pregressa malattia autoimmune.

Ho avuto momenti di forti dubbi e paure per dei valori un po’ sballati, ma anche per le scelte che mi trovavo davanti, sapendo questa volta cosa non volevo per il mio parto.

In questo cammino di visite, cambio di ospedali e incartamenti per fortuna avevo a suo tempo scelto di avere un’ostetrica al mio fianco.

E’ stata senza dubbio in questo viaggio la persona più importante per me.

Ha nutrito il mio bisogno di risposte.

La sua professionalità mi ha dato forza e coraggio.

Mi ha protetta.

Ma soprattutto ha creduto in me e nel mio corpo, il quale io rinnegavo e nel quale non avevo fiducia.

Fino al giorno del parto, io non sapevo cosa significasse avere le contrazioni, nonostante la dose di ossitocina che mi era stata somministrata nella prima gravidanza, finita in taglio cesareo.

Quindi del mio vecchio vissuto mi portavo dentro un grosso senso di impotenza e sfiducia sia in me sia in chi mi aveva accolta.

Data presunta del parto 26 Giugno 2018.

Poi una sera mentre stavo mangiando, eccole! Sono arrivate le contrazioni, così in modo delicato, piccole e lievi tanto da dubitare che fossero loro, sono durate fino alle quattro del mattino, per poi scomparire nel giro di poche ore.

Questo andare e venire delle contrazioni prima mi aveva esaltata, ma poi mi aveva buttata molto giù pensando che non sarebbero più tornate.

Un’ intera giornata ad aspettarle, ma niente. Durante il giorno mi sento triste e provo a fare un sonnellino, ma mi risveglio con una grande paura che il tempo era poco e che non “potevamo più aspettare”. Un’angoscia…e presa dal panico ho chiamato la mia ostetrica che mi ha rasserenata pian piano. La giornata poi passata, tra una camminata e una doccia è arrivata la sera sono andata a letto pensando che ero “scaduta “ ormai da quattro giorni e che il monitoraggio del giorno dopo mi avrebbe pesato molto.

Ma durante la notte del 29/30 Giugno eccole, di nuovo lo contrazioni! Iniziano a farsi sentire io mi siedo nel mio letto e rimango lì per lungo tempo in quello spazio così delicato, non sento il bisogno di muovermi, sono calma.

Prendiamo il tempo delle contrazioni, ma sono irregolari e ancora ben gestibili, ma vista la distanza decidiamo di chiamare l’ostetrica.

Alle quattro è da noi, tutto ha un’atmosfera magica e potente ed il suo arrivo mi dà conforto.

Mi visita e sono dilatata di due centimetri.

Da lì in poi i miei ricordi si annebbiano, mi sento forte e presente completamente assorta nel dolore, non ho paura, il tempo non esiste più.

Il dolore è un onda mutevole di varie altezze, ci sono momenti in cui è fortissimo.

Stringo la mano a lei che è dietro la mia schiena e mi sostiene con la sua presenza. Uso la voce. Sento il dolore, quello che volevo vivere, vedo il mio compagno lì con me e l’altra mia figlia che dorme nel suo letto, e tutto ha odore di vita.

Alle 8 del mattino mi rivisita e inaspettatamente sono a dilatazione completa,

Non ci posso credere!

Decido di rimanere a casa. Arriva anche la seconda ostetrica che porta con sè un abbraccio forte e nuova forza.

Ora resta da spingere.

La parte più dura, sono stanca, ma soprattutto dopo un bel po’ che ci proviamo penso di non farcela.

Continuo a spingere tra le mille posizioni, ho voglia di conoscerla!

Il 30 Giugno alle 10 del mattino Alessia Altea sei nata qui, a casa nostra, e da lì in poi io non sono stata più la stessa.

Con amore,

Serena

In foto: Serena, la piccola Alessia Altea e la meravigliosa ostetrica Gabriella Fois

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