Il corpo fisico e la sua salute sono gli elementi sui quali uomini e donne si focalizzano quando decidono di diventare genitori, ma poca attenzione viene data a tutto ciò che fa parte di una visione psico-energetica della vita.

Già Einstein ci ha detto che tutto è energia e la materia è energia ad un diverso stato. La fisica moderna ci richiama oggi questo concetto ma l’umanità sembra considerare con difficoltà questa verità scientifica e continua a vivere come se l’energia non esistesse e considera reale solo ciò che si vede.

Il bambino ancora prima di avere un corpo fisico ha un corpo energetico ed è importante che ogni futuro genitore sia consapevole di questo perché possa prepararsi al meglio anche energeticamente.

In questa visione anche la relazione umana avviene in un campo energetico regolato da leggi ben precise, la cui conoscenza può aiutarci ad utilizzare “al meglio” tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche quelli più “sottili”.

La psicoenergetica è uno sviluppo della psicologia umanistica che considera la psiche dell’uomo come un campo di forze inserito in un più ampio sistema di energie, secondo le ultime scoperte della fisica. L’energia si muove sul piano del pensiero e Assagioli scrive “la psicoenergetica ha solide basi scientifiche, poiché deriva dai progressi della fisica moderna e soprattutto dalla scoperta che la materia è energia”. Tale rapporto è stato espresso da Einstein con la famosa equazione E=mc2.

Il fisico Sir James Jeans afferma che la corrente della conoscenza procede verso una realtà non meccanica. L’universo comincia ad apparire come più simile ad un grande pensiero che a una macchina.

Definita da Roberto Assagioli, che tra i primi ha usato questo termine, “la quinta forza della psicologia”, la psicoenergetica si basa su un approccio sistemico che considera tutti i livelli dell’esistenza, da quello atomico, a quello biologico, sino a quello planetario e cosmico, come appartenenti ad un unico insieme energetico e quindi connessi ed interdipendenti.

Se tutto è energia, allora anche la “materia” uomo è energia e le leggi della fisica che aiutano a comprendere l’universo manifesto aiutano a comprendere anche l’uomo, la sua struttura, il suo modo di agire nel mondo e di entrare in relazione. Questa visione diventa ancora più importante nel periodo della gravidanza.

 

L’uomo è un campo di energie al centro del quale c’è un magnete, o centro, che è il Sé. Questa parte presente in ciascuno è la causa prima dell’esistenza di ogni uomo. È il motore, il proposito. Per qualcuno è l’anima o la nostra parte più saggia. Essa in sé è già perfetta, ma ha il compito di estrinsecare nella materia, rendendo così sacra, tutta la propria natura. Qualunque elemento del mondo interno od esterno che è caricato di energia, acquista il potere di attrarre. In gravidanza, essendo il bambino estremamente sensibile a tutto ciò che la madre – e non solo lei – attraversa, è di primaria importanza prestare attenzione al proprio movimento energetico attraverso pensieri ed emozioni. Se l’energia segue il pensiero è bene fare attenzione a questo prezioso passaggio, soprattutto in gravidanza, che è un momento particolarmente denso di immagini mentali legate ad emozioni e sentimenti altalenanti.

Nel suo lavoro “L’atto di volontà”, testo basilare della psicosintesi, pubblicato per la prima volta a New York nel 1973, lo psichiatra italiano sintetizza tutta la sua teoria, in cui emergono, tra l’altro, l’importanza della volontà e dell’atto di volontà, dell’immaginazione e del desiderio. Queste funzioni sono molto attive durante tutto il periodo che va dal pre-concepimento alla gravidanza al post-gravidanza e oltre. La volontà di cui parla Assagioli non è un atto di forza, una coercizione imposta dall’esterno, ma una forza interiore e liberatoria, orientata al bene, energica ed efficace, l’abilità cioè di sviluppare quella strategia che ci permette di arrivare allo scopo con il minore sforzo possibile. Potremmo chiamarla la capacità di sintonizzazione tra mamma e bimbo, una capacità che appartiene a tutte le donne ma che va allenata con pazienza, come fosse un muscolo.

Assagioli discute anche della natura dell’inconscio, che ha due parti. Una è condizionata, non impressionabile. L’altra è più flessibile, plastica, disponibile per nuove impressioni e connessioni. Le impressioni che fanno parte dell’inconscio continuano ad agire e, dice Assagioli, noi ne possiamo trarre vantaggio.

Assagioli parla poi di dieci leggi psicologiche.

Prima legge

Le immagini o figure mentali e le idee tendono a produrre le condizioni fisiche e gli atti esterni ad esse corrispondenti. Le immagini che creiamo dentro di noi tendono ad agire nel mondo fisico e producono gli atti corrispondenti. Come dire che se creiamo immagini interiori negative queste “attrarranno” nel mondo fisico atti negativi, mentre se attiviamo dentro di noi immagini positive queste “attrarranno” fatti positivi. Diventa importante nel periodo della gravidanza tenere l’attenzione sulle immagini mentali che costruiamo dentro di noi: questo è un momento ricco dove l’immaginazione e la voglia di dare un volto al piccolo nel grembo è tanta, dove si immagina come andrà il parto, l’allattamento ecc. In altre parole, ciò che viene immaginato tende ad attuarsi. Quindi se vogliamo modificare una realtà che non ci piace dobbiamo coscientemente concentrarci sulle immagini e idee che invece desideriamo si trasformino in realtà. Dobbiamo stare molto attenti a quel che pensiamo, perché il pensiero tende a creare la realtà corrispondente. Qui trova il suo fondamento anche la frase di Gandhi:” Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo” Idee e immagini positive dentro di noi producono una realtà esterna migliore. Dobbiamo cominciare a curare noi stessi se vogliamo curare il mondo esterno.

Seconda legge

Gli atteggiamenti e i movimenti e le azioni tendono ad evocare le immagini e le idee corrispondenti. Queste, a loro volta (secondo la legge seguente) evocano e rendono più intense le emozioni e i sentimenti. Fin dall’antichità è noto che la donna in attesa di un bimbo debba il più possibile nutrirsi di bellezza. Fuori, attraverso un ambiente confortevole, attraverso la musica e l’arte ecc., ma soprattutto dentro attraverso le emozioni che la accompagneranno durante i nove mesi ma anche dopo con la crescita del suo piccolo.

Terza legge

Le idee e le immagini tendono a suscitare le emozioni ed i sentimenti ad esse corrispondenti.
In questa legge trova un fondamento anche l’idea dell’imitare un modello per svilupparne le qualità che si desiderano avere. Una sola immagine, una foto del modello scelto creano nella mente le immagini corrispondenti che a loro volta suscitano sentimenti ed emozioni corrispondenti.
Inoltre la volontà può evocare determinate emozioni e sentimenti attraverso l’uso ad esempio di parole evocative o immagini simboliche. È davvero importante nei nove mesi alimentare immagini positive ed evocative e limitare invece i racconti turbolenti che spesso le future mamme si sentono raccontare da altri. Questi racconti non fanno altro che alimentare credenze ed interpretazioni esterne e possono invadere il campo interiore e prenderne lo spazio che, a mio avviso, è sacro e va protetto.

Quarta legge

Le emozioni e le impressioni tendono a suscitare ed a intensificare le idee e le immagini ad esse corrispondenti o collegate. E viceversa. Le esperienze negative che provocano emozioni negative intensificano immagini e idee negative. Se la volontà si concentra su emozioni positive queste produrranno immagini positive che a loro volta intensificheranno emozioni positive che influiranno sull’andamento della gravidanza, sulla salute psico-emotiva di mamma e feto e sul suo sviluppo.

Quinta legge

I bisogni, gli istinti, gli impulsi e i desideri tendono a produrre le immagini, le idee e le emozioni corrispondenti. Immagini e idee, a loro volta (secondo la prima legge) suggeriscono le azioni corrispondenti. Le immagini e le emozioni nascono da bisogni e desideri. Le immagini e le idee, secondo la prima legge, suggeriscono le azioni corrispondenti. Conoscere i bisogni di una mamma in gravidanza, essere consapevole dei propri desideri per sé stessa ma anche per il bambino, è dunque fondamentale. I nove mesi della gravidanza sono ricchi di cambiamenti, i bisogni si modificano in continuazione. Istinti, impulsi e desideri anche, per non parlare poi delle emozioni che si alternano tra di loro. Se tutto questo viene letto in maniera consapevole, questo diventa un mezzo per conoscerci meglio e direzionare le nostre energie verso il benessere della mamma, e di conseguenza del feto.

Sesta legge

L’attenzione, l’interesse, l’affermazione e la ripetizione rafforzano le idee, le immagini e le formazioni psicologiche su cui si accentrano. Il ripetersi di esperienze negative concentra la nostra attenzione e l’interesse su immagini negative che si traducono in realtà negativa. Allo stesso modo portando la nostra attenzione e l’interesse su esperienze positive e ripetendole queste rafforzano le idee e immagini positive che suscitano le azioni corrispondenti. Questo non vuol dire nascondere la testa sotto la sabbia. In un momento così ricco di emozioni e stati d’animo contrastanti come la gravidanza il mio consiglio è sempre quello di dare voce e attenzione a tutto ciò che si muove dentro; quindi sia a gioia che a paure cercando di integrare aspetti irrisolti – o fino a quel momento inconsci – e dirigere così la propria attenzione consapevolmente ad aspetti piacevoli e gioiosi.

Settima legge

La ripetizione degli atti intensifica la tendenza a compierli e rende più facile e migliore la loro esecuzione, fino a che si arriva a poterli compiere inconsciamente. Così nascono le abitudini. Il ripetersi di un’azione crea un’abitudine. Con un atto di volontà possiamo scegliere di ripetere determinate azioni finché diventino abitudini, non azioni compiute inconsciamente.

Ottava legge

Tutte le varie funzioni, e le loro molteplici combinazioni in complessi e sub-personalità, mettono in moto la realizzazione dei loro scopi al di fuori della nostra coscienza, e indipendentemente da – e perfino contro – la nostra volontà. Le idee e le immagini simili tra loro si aggregano a formare complessi o sub-personalità che agiscono in modo inconscio. La paura spesso la fa da padrona in gravidanza e la mamma non è più al centro che governa e dirige le sue emozioni, ma si fa dirigere perdendo totalmente la fiducia nelle sue capacità e potenzialità.

Nona legge

Gli istinti, gli impulsi, i desideri e le emozioni tendono ad esprimersi ed esigono espressione. Se non espressi coscientemente – o se vengono repressi – sono costretti ad esprimersi somatizzandosi o in altri modi. Per questo i Prenatal tutor svolge un lavoro prezioso per i genitori che essendo accompagnati in questo importante passaggio di vita si sentono accolti in un terreno facilitante in cui tutti i sentimenti sono ben accetti. Il lavoro su di sé è importante per diventare consci di tutto ciò che si muove dentro. Accettare anche momenti di grosso contrasto emotivo permette poi la loro trasformazione, come possiamo intuire nell’ultima legge sotto descritta.

Decima legge

Le energie psichiche si possono esprimere:

  1. Direttamente (sfogo-catarsi);
  2. Indirettamente, attraverso un’azione simbolica;
  3. Con un processo di trasmutazione.

Attraverso il counseling e attraverso i tanti strumenti appresi durante il percorso ISPPE i genitori si possono permettere di tirare fuori e accogliere e trasformare movimenti emotivi ingombranti che possono ostacolare il decorso della gravidanza.

 

Un punto fondamentale della psicoenergetica è la visione dell’uomo secondo i diversi livelli di espressione. Essi sono i piani di manifestazione, le varie “orbite” cui è suddiviso il campo di coscienza dell’uomo. Li possiamo definire come livello fisico, emotivo, mentale.

 

1) II livello fisico è la manifestazione visibile dell’uomo, che percepiamo attraverso i cinque sensi. Essa comprende il corpo fisico e la struttura elettrica che lo vitalizza: il corpo eterico. Il corpo eterico è la parte del corpo fisico non percepibile normalmente dagli usuali organi di senso. Attraverso di esso fluiscono le correnti della vitalità che mantengono il corpo in vita, come un ponte che convoglia le onde del pensiero e del sentimento dal piano astrale a quello della materia fisica densa. Risulta come una massa, debolmente luminosa, di colore grigio-violetto che si estende appena al di là del corpo tra i 5 e i 7 cm. Il livello eterico è formato da una intricata rete di piccoli canali di energie che si intersecano fra loro, si chiamano NADI.

Corrispondono esattamente, parlando del corpo fisico, al sistema nervoso. In questa fitta rete di nadi si trovano sette punti focali, i famosi Chakra e il compito delle nadi e quello di distribuire energia fra i diversi chakra.

 

2) Il livello emotivo è il piano sul quale ”sentiamo” dove proviamo la marea di emozioni e sentimenti che ci sono tanto familiari. Esso è considerato un piano ”liquido”, soggetto a continui sbalzi e reflussi. È anche chiamato corpo astrale e si estende tra i 7 e i 45 cm oltre il corpo eterico.

 

3) Il livello mentale dell’uomo, che si estende tra i 45 e i 150 cm oltre il corpo astrale, è la sede della funzione pensiero, intesa come attività mentale concreta, e in più ha la capacità di volgersi verso il livello superiore, quello del mentale astratto, per cogliere le linee-guida, le idee. Nella sua parte di funzionamento come mente ordinaria, noi parliamo di pensiero logico mente concreta, o funzione pensiero; nella parte che si apre al livello superiore, parliamo di mente astratta, pensiero analogico, funzione intuitiva.

 

Le due menti complessivamente costituiscono il piano mentale, e da un buon funzionamento di questo piano dipende l’andamento della nostra vita. La mente concreta viene influenzata dal livello emotivo, essendo a stretto contatto con esso: quando non c’è uno stato di consapevolezza, i pensieri sono “mossi” o prodotti dall’attività del piano emotivo, e quindi non producono una visione chiara, o sono carenti di direzione. “Vagare con il pensiero” è un’attività in cui si nota bene questo meccanismo. Dove vanno i nostri pensieri? A ciò che in quel momento ci tiene in tensione sul piano emotivo. In gravidanza spesso accade anche per il lavoro sottile che gli ormoni silenziosamente compiono.

Se decidiamo invece di studiare, o di dedicarci a un’attività, scegliamo di usare la mente in modo direzionato applicandola a un campo specifico. Possiamo pensare ad una mamma in attesa che con una certa disciplina si prende lo spazio per contattare e relazionarsi con il bambino: dirige tutte le sue attenzioni e le sue energie in quella direzione, consapevole e presente. Ci accorgiamo allora che le cose cambiano, che possiamo dare una direzione consapevole alle energie mentali. Questo è un allenamento molto importante, poiché padroneggiare la mente ci permette di compiere dei processi altrimenti impossibili.

 

Abbiamo fin qui parlato dei tre livelli di manifestazione della personalità, quella complessa e multiforme struttura psichica che porta ciascuno di noi a operare nel mondo degli effetti e a procurarci le esperienze più varie.

Per personalità si intende quindi la caratteristica energetica risultante dall’integrazione sempre più serrata tra le forze del corpo fisico, quelle del corpo emotivo e quelle del corpo mentale. Man mano che questa integrazione procede, dall’insieme delle forze coinvolte e delle loro caratteristiche emerge una nota diversa e riconoscibile; l’individuo cioè si indirizza nella vita verso mete, in funzione di valori, e secondo motivazioni, caratterizzate da una crescente coerenza. Man mano che si sviluppa la volontà, la personalità si integra sempre di più, stabilendo una gerarchia di valori e affermandola all’interno e all’esterno, così da ridurre al minimo le contraddizioni. Il culmine di questo processo si definisce personalità integrata.

La formazione di una personalità ben organizzata è quindi conseguenza dell’assunzione nella sfera di consapevolezza di elementi inconsci e di coesione in un tutto organico del corpo, della natura emotiva e della mente. Affrontare una gravidanza da questo punto di partenza sarebbe auspicabile a tutti i genitori e a tutti i bimbi che stanno per nascere. Intrattenere dei pensieri e delle immagini mentali positive crea un’energia positiva, un campo energetico favorevole attorno a noi, che fungerà da uno scudo protettivo nostro e del bambino, verso le negatività interne ed esterne. Come accennato prima l’energia vitale che scorre in noi viene veicolata e distribuita dalle nadi che alimentano più o meno bene i chakra e qui sotto vedremo che i nostri organi interni saranno influenzati dal lavoro che i chakra agiscono sul nostro corpo fisico in base alla loro posizione.

L’Associazione Bianca Buchal per la Maternità Consapevole ringrazia l’amica Tania per aver scritto per noi questo articolo interessantissimo che divulghiamo con grande piacere. L’immagine in evidenza: Tania e la sua piccola Sofia.

Tania Trutalli: Counselor, Doula, Prenatal Tutor, Insegnate di massaggio infantile Aimi, Referente Il Parto Positivo e Babybrains, Referente Hug Your Baby

www.taniatrutalli.it

 

 

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