Maria Julia – La mia esperienza di parto naturale in casa

Racconto bellissimo donato all’Associazione Bianca Buchal

da mamma Maria Julia per tutte le mamme

Articolo del 29 maggio 2019

 

Mi chiamo Maria Julia e vorrei iniziare premettendo che durante la gravidanza non ho partecipato a corsi preparto, ma mi sono informata molto, personalmente, su libri e video e fatto esercizi di respirazione per conto mio. Ho provato a stare il più lontana possibile dall’ospedale (se non per la morfologica obbligatoria per accedere al permesso di partorire in casa) che come ho appurato fa nei confronti delle madri una ingiustificata politica del terrore.

Detto ciò la mattina del 1 aprile 2019 ho avuto molto un mal di pancia che mi ha costretta ad andare in bagno per diverse volte, poi ho anche rimesso, siccome stavo male, ma sapevo di non avere contrazioni (in quanto il dolore non era alla schiena) ho fatto chiamare mia madre che è subito arrivata; a quel momento già sentivo che sarebbe nata quel giorno. Mia madre vedendo il mio comportamento mi invitò ad attraversare il cortile per andare a casa sua che è molto più grande e dove potevo muovermi liberamente. Entrata in casa mi diressi nel salotto camminando agitata e chiesi a mia madre di preparare la vasca. Appena pronta entrai con indosso solo la maglietta e subito provai un gran senso di conforto, stavo molto meglio immersa nel calore dell’acqua e provai sollievo dalle ondate di “mal di pancia” che sentivo. Purtroppo dopo un quarto d’ora l’ostetrica arrivò e i disse di uscire per farmi il tracciato. Erano le 7:00 e da quel momento in poi iniziò in me uno stato di distacco da tutto ciò che avevo intorno, udivo l’ostetrica dire a mia madre e al mio compagno di prendere, di spostare, di porgerle qualcosa, di scaldare gli asciugamani, nel mentre le mie due sorelle una dopo l’altra andavano a scuola passando dal salotto ignare che io fossi in travaglio. Sentivo solamente queste onde nella pancia ed accovacciata sul tappeto mi si ruppero le acque, il tempo non esisteva, sentivo solo me stessa e la pace, la tranquillità, poi una morsa nel basso ventre come un forte dolore mestruale, poi di nuovo la calma. Così l’ostetrica mi controllò e disse che ero di 8 cm, e mi sussurrava solo di non spingere e di lasciarla scendere, lasciare che fosse lei ad aprire il collo dell’utero. Il mio corpo mi disse, ad un certo punto, di girarmi e il mio compagno mentre ero coricata sul tappeto mi sosteneva la schiena e mi diceva cose che non capivo, ma evidentemente dolci e rassicuranti. Da quel momento le cose cambiarono, ebbi una forte voglia di spingere, diversa da quella di prima, e spinsi forte, in quel momento l’ostetrica praticò un taglio (per impedire che la bimba fosse a contatto con l’infezione in corso a causa di una bartolinite incisa due giorni prima). Sentii mia madre dire: “ohhhh ha i capelli neri!!!!!!” (e pensai, rassicurata, che mancava poco) spinsi un’altra volta e la bimba uscì tutta d’un colpo, come con uno starnuto e subito fui in pace, non sentivo più alcun male, solo il piedino di mia figlia che mi toccava la coscia. Me la posarono sulla pancia e non potevo credere di aver già partorito, erano le 8:30; un’ora e mezza dopo che era iniziato il travaglio della mia prima figlia, ella già era fra le mie braccia. Mi sembrava incredibile!! Dopo aver espulso la placenta e consegnato essa e la bimba a mia madre, cosi che tutte le sostanze ed il sangue dalla placenta potessero passare ancora a mia figlia, l’ostetrica mi cucì e poi mi sedetti sul divano per allattarla. L’ostetrica mi chiese come mi sentivo ed io meravigliata dissi: “benissimo”, non sento nulla, come prima di iniziare il travaglio, non sono nemmeno stanca”. Così alle 18:00 festeggiammo con torta, panna e vino bianco biodinamico la nascita della mia bambina, nata perfettamente pulita, di un rosa luminoso che stupì perfino l’ostetrica e incredibilmente sveglia, seppur appena nata.

Credo fortemente che tutto ciò sia stato possibile:

1 per la fiducia che avevo nell’ostetrica e nella scelta di partorire in casa che ho da subito sentito fosse la cosa migliore per me.

2 dalla libertà di fare tutto ciò che volevo (l’ostetrica in effetti non mi ha detto nulla oltre a “lasciala scendere”)

3 dal conforto di avere mia madre e mio marito insieme a me in quel momento (mia madre disse che vedere sua nipote nascere davanti ai suoi occhi è il dono più bello che lei abbia mai  ricevuto)

4 dalla capacità che ho maturato di fidarmi del mio corpo e ciò che sentivo, prima di delegare a medici o “esperti” decisioni sul mio corpo e sulla mia/nostre vite

5 dalla mia profonda fede in Dio/destino/energia universale (il nome ha poca importanza) che ogni cosa sarebbe andata bene e che al contrario di ciò che fanno credere alle madri oggi IL PARTO PUO’ ESSERE VELOCE, FACILE E INDOLORE (senza aiuti chimici).

Se posso dare un consiglio alle future mamme è quello di non fidarsi ciecamente di dottori e parenti, ma di ascoltarsi profondamente, ognuno di noi è il miglior medico di se stesso e di informarsi di persona su ogni cosa. Se non vi occupate voi della vostra felicità e serenità chi credete che lo faccia? Tutti hanno il diritto di sapere quali sono tutte le possibilità in ambito medico e di quali sono i vari risultati che si possono ottenere, così da poter scegliere consapevolmente cosa si preferisce, PER LEGGE NESSUNO PUO’ OBBLIGARVI AD UN TRATTAMENTO SANITARIO CHE NON DESIDERATE.

INFORMATEVI, ASCOLTATEVI, E SCEGLIETE COSA E’ MEGLIO PER VOI!

Con affetto, Maria Julia.

 

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