Il racconto di Maria Julia e il suo secondo parto in casa a febbraio 2021.

Grazie per averci donato questa esperienza meravigliosa.

Lunedì 22 febbraio 2021, dopo una notte insonne con il mal di pancia, passata per la maggior parte in bagno, verso le 7:00 chiesi ai miei genitori di tenere mia figlia primogenita perchè necessitavo di dormire e lei richiedeva le mie attenzioni. Verso le 11:00 dopo aver fatto colazione a casa della nonna, mia madre, (a causa di un’estrema voglia di cereali al miele), ho iniziato ad avere quelle contrazioni che mi ricordavano il travaglio della piccola due anni fa. Tornai a casa mia e la nonna chiamò il mio compagno e l’ostetrica. Quando quest’ultima arrivò e mi visitò disse che ero già a 6 cm di dilatazione e che entro un’ora sarebbe nato; il piccolo invece aveva bisogno di più tempo mi accorsi successivamente. Verso le 14:50 l’ostetrica stava valutando il da farsi, siccome il travaglio e la dilatazione si erano fermati e avevo poche contrazioni lontane l’una dall’altra. Il padre del piccolo intanto mi stava vicino tutto il tempo sorridente, ottimista, sereno, felice e lieto, certo che tutto stava andando per il meglio. Dopo aver camminato, aver fatto un bagno, aver saltato sulla palla, ecc… mia mamma si ricordò di una mia richiesta nel caso in cui ci fosse stato una qualunque difficoltà da attuare assolutamente prima di contattare l’ambulanza: di far venire mia sorella Michéle nella speranza che facesse nascere lei suo nipote col quale in gravidanza ho scoperto avesse un fortissimo legame. Molti credono che questa sia una sciocchezza, eppure così fu! Lei arrivò e subito mi fece ridere con alcune idiozie tutte nostre, distogliendomi dalle preoccupazioni che aleggiavano nell’ aria, poi parlò seriamente al suo nipotino chiedendo con fermezza di uscire perchè lei voleva vedere la cupola che stava costruendo nella mia pancia (è convinta che “Dio ti salvi”, così lei chiama suo nipote, è un architetto e che stava lavorando ad una meraviglia architettonica nel mio pancione) e dopo 10 minuti appena con 2 spinte, seduta sullo sgabello il bimbo nacque venendo al mondo tutto in una volta, nella sua cameretta, vicino al calore della stufa e della sua amata famiglia. Era perfettamente pulito, con la testa rotonda, ancora dolcemente addormentato quasi come se non si fosse accorto di essere venuto al mondo oppure come se la nascita per lui fosse stata lieta e tranquilla, senza motivazioni per indurlo a piangere come solitamente accade.

Sinceramente io questa volta avrei voluto avere un parto non assistito per poter vivere pienamente quest’esperienza, ma nè mia madre nè il mio compagno erano tranquilli all’idea, così ho accettato di avere l’assistenza dell’ostetrica che aveva già fatto nascere la mia prima bimba in casa spiegandole però che non volevo suoi interventi (salvo gravi necessità chiaramente) perchè volevo che i supporti umani dei quali IO necessitavo per avere un parto sereno fossero tranquilli altrimenti non mi sarebbero stati d’aiuto.

A distanza di 3 settimane posso dire che ho fatto la scelta giusta per quelle che erano le condizioni di quel momento e che tutto è stato a suo modo perfetto, ma ci tengo a sottolineare alcune riflessioni date da questa esperienza.

-Il mondo (persino quello dei parti assistiti in casa ) non sempre è ancora pronto a comprendere davvero questo mistero che è la vita, e le responsabilita giuridiche che ricadono sulle ostetriche, le portano a non poter compiere con serenità il loro lavoro portando a volte a scelte e interventi che ritengo non necessari

-le donne (se venisse insegnato loro ad ascoltarsi e a crederci) hanno un formidabile intuito su cosa occorra fare, su cosa sia il meglio per un figlio, su cosa non si debba fare in una circostanza come questa e il forzarle a fare qualcosa di diverso da ciò che sentono in questo campo, è una vera violenza sotto diversi aspetti e porta solo a problemi, complicazioni e di conseguenza a traumi e difficoltà annesse

-un parto non è solo un cambiamento per mamma, papà e bimbo,ma qualcosa che trasforma un’intera famiglia, un’intera generazione di false credenze e schemi obsoleti o oggi persino pericolosi: come la maggior parte di quelli che vengono attuati negli ospedali e portano a parti medicalizzati e violenza ostetrica. E’ responsabilità di ogni persona condividere queste informazioni, esperienze, conoscenze affinchè di quì in avanti ogni bimbo abbia diritto ad una nascita sempre più rispettata (in tutti i casi in cui è possibile, senza cadere nel fanatismo, perchè certamente in alcuni rari casi è bene che esistano gli ospedali anche se sarebbe opportuno ricordare comunque ai medici che lavorano con persone e non con macchine o carne da macello).

In conclusione:

ho avuto un parto che è stato il più possibile rispettato: mio figlio è nato dopo 4 ore di travaglio, perfetto, in salute, circondato dall’abbraccio molto più consapevole stavolta della sua madre, sotto lo sguardo amorevole del padre, la gioia della nonna e della zia e grazie anche all’abilità dell’ostetrica che l’ha aiutato ad uscire evitandomi lacerazioni. Abbiamo tenuto alcune ore la placenta attaccata e, non avendo avuto punti, l’allattamento e ogni movimento nei giorni successivi è stato più semplice e piacevole.

Sono felice che ci sia stata l’ostetrica perchè non aver avuto lacerazioni per me è stato davvero un importante cambiamento rispetto al primo parto, e poi senza di lei tutti sarebbero stati ansiosi e preoccupati e non sono queste le emozioni che occorrono nell’atmosfera di in un parto;

d’altro canto però la sensazione che il parto vada “velocizzato”, “portato a termine nel più breve tempo possibile” , mi fa ritenere che sia una fortuna poter vivere realmente la nascita e che ciò sia possibile solo nei parti non assistiti o con rare ostetriche con cui ho peraltro potuto parlare in gravidanza che però si assumono moltissimi rischi e per certi versi agiscono anche nell’illegalità pur di garantire che la nascita avvenga naturalmente ( e in sicurezza) sotto ogni aspetto. Spesso vedo donne con gemelli, o bimbi podalici, o persino entrambi insieme, o anche con tampone positivo che partoriscono serenamente in casa e mi spiace che questo non sia possibile in Italia, ma solo in altri paesi.

Le mie scelte stanno cambiando la mia famiglia o per lo meno sono state accettate in virtù dei buoni risultati che portano, nonostante per anni tutti avessero fatto tutto il contrario di ciò che invece ho deciso io per la salute e la felicità dei miei figli.

OGNUNO DI NOI HA LA RESPONSABILITA’ DI CAMBIARE IL MONDO ATTRAVERSO IL BUON ESEMPIO AFFINCHE’ IL DOMANI SIA ANCORA MIGLIORE DEL PRESENTE. SAREI FELICE DI POTER PARLARE DI TUTTO QUESTO E MOLTO ALTRO CON CHIUNQUE SIA DESIDEROSO DI FARE LA PROPRIA PARTE CON QUESTO OBIETTIVO.

Grazie per avermi letto, auguro una vita serena a tutti i bimbi nati in questo difficile periodo insieme al mio cucciolo e auguro a tutte le madri in attesa una parto felice e sereno in casa. Sono convinta che dovrebbero insegnaci nell’infanzia ciò che ho imparato io negli anni:

-chiedi e ti sarà dato… esiste una potenza, un’energia, in noi e tutt’intorno a noi che ci sostiene e ci dona tutto quanto è il meglio per noi, basta solo chiedere con umiltà, piena fiducia, e profonda gratitudine. I nostri pensieri creano la realtà e sono la cosa più preziosa su cui una madre può lavorare in gravidanza agendo concretamente sulla realtà fisica ed emotiva in lei e lentamente anche su tutto ciò che la circonda.

Maria Julia

 

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